Torno ad occuparmi di Pecorino, e questa volta salgo verso Cossignano per dirigermi verso l’azienda agricola Fiorano, di Paola ed Alessandra Massi e Paolo Beretta. Due i vini da uve pecorino in purezza prodotti: il Donna Orgilla e il Giulia Erminia, quest’ultimo vinificato in tonneau. Ma è del Donna Orgilla - annata 2016 - che vorrei parlare, il vino forse più conosciuto della cantina cossignanese, sicuramente il più premiato in questi anni. Mi capita spesso di assaggiare il Donna Orgilla, sia a casa che nel corso di iniziative enogastronomiche e culturali che si susseguono nel Piceno, dove Paola e Paolo non fanno mai mancare la propria presenza. Un vino senza fronzoli, emblema del vitigno pecorino così come lo conosciamo noi piceni: elegante nella sua veste color giallo paglierino, ma ben strutturato grazie anche all’elevata gradazione ed acidità. Matura in acciaio inox dopo una leggerissima pressatura ed una macerazione sulle bucce protratta per meno di 18 ore. Circa 14 mila le bottiglie prodotte, da un vigneto di 1,2 Ha. denominato Sacrì vecchio di 15 anni. L’azienda Fiorano, con annesso agriturismo e che produce anche un ottimo olio, ha fatto dell’ agricoltura biologica (tra le prime ad intraprendere la via della sostenibilità ambientale) una ragione di vita, tanto che i suoi 14 ettari di vigneti immersi nella stupenda campagna marchigiana che da un lato guarda al mare Adriatico e dall’altro i monti Sibillini, sono tutti inerbiti e concimati con il metodo naturale del sovescio. Una famiglia che ha da sempre creduto in un’agricoltura sostenibile che tuteli la qualità del cibo, del paesaggio e della vita. Da uvaggio 100% Pecorino, il Donna Orgilla 2016, che rientra nella Docg Offida Bianco, al naso si presenta fresco con note agrumate di pompelmo, pesca bianca e frutta tropicale. In bocca si sente eccome l’acidità, con il vino che ha una buona persistenza e dal finale molto lungo, sapido e minerale (lo so che facciamo un abuso di questi aggettivi, ma servono per rendere al meglio le sensazioni che si ricavano assaggiando questi vini). Con quali piatti abbinarlo? Io lo preferisco con uno spaghettone Verrigni alle vongole, ma è una buona “spalla” per tutti i piatti di pesce in genere e carni bianche. Un bel vino, tra i migliori della tipologia, per un costo abbordabile che si aggira intorno ai 12 euro in enoteca. L’azienda agricola Fiorano è tra i co-fondatori del Consorzio Terroir Marche, associazione di produttori biologici formata da uomini e donne che, oltre alla pratica rigorosa della viticoltura biologica, hanno in comune un approccio etico all’attività agricola, al centro della quale ci sono l’uomo e la natura, elementi sostanziali del concetto di Terroir.
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PIERO LUCIANIGiornalista pubblicista appassionato di vini, in particolare bollicine. Amo bere bene in compagnia possibilmente al cospetto di una buona tavola. Archivi
Maggio 2023
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