Come si sta orientando il mercato di vendita del vino e dove è più conveniente comprare una buona bottiglia di vino oggigiorno? Una bella domanda, perché l’acquisto di vino oggi più che mai è molto diversificato rispetto al passato. Perché se l’enoteca classica rimane un porto sicuro per quanti cercano competenza e consigli per l’acquisto rispetto magari ad un’esigenza particolare, molte altre sono le possibilità offerte dal mercato in questi ultimi anni. Tralasciando la Gdo dei grandi centri commerciali dove l’acquisto di vino in bottiglia è riservato per lo più all’estemporaneità, alla necessità dell’ultimo momento o al richiamo dell’offerta vantaggiosa, a scapito però di un’omologazione rispetto alle etichette in commercio, oggi l’appassionato di vino predilige sempre più orientarsi verso le enoteche on line (occhio però ai prezzi: se vini di fascia media sono competitivi, per quelli di fascia alta decisamente no) o addirittura acquistando direttamente dal produttore, sia mediante la rete che recandosi in cantina, magari abbinandoci un viaggio turistico. Ora se è vero che on line si può trovare di tutto, è anche vero che l’e-commerce, per ciò che attiene il vino, non è per tutti. Nel senso che per acquistare on line su Tannico, piuttosto che su Call me wine o Extrawine o altri, bisogna essere un po’ al dentro della materia, ovvero conoscere il vino, le annate ed i relativi prezzi che vanno per la maggiore, altrimenti il rischio di andare incontro a qualche delusione c’è. Ma è indubbio che la concorrenza mai come in questo caso va incontro al consumatore che può scegliere chi ha il prezzo migliore, così come può allargare le sue possibilità di scelta riguardo ad etichette altrimenti non facilmente reperibili. Un fenomeno, quello della proliferazione di enoteche on line, che ha fatto sì che anche le enoteche tradizionali hanno dovuto adeguarsi rispetto ai prezzi, spesso costrette a fare sconti sui propri prodotti pur di mantenersi il cliente. C’è da dire, inoltre, che bisogna tener conto, nel caso delle enoteche on line (ma anche delle cantine che vendono direttamente), dei costi di spedizione che possono vanificare il risparmio nel caso di acquisto di poche bottiglie. Per avere la consegna gratis a casa infatti, bisogna fare acquisti oltre una certa soglia di spesa (generalmente sopra ai 90 o ai 120 euro per una spedizione). Non è un caso inoltre, che queste enoteche on line stiano ultimamente aprendo linee di vendita dedicate specificatamente al business, ovvero ad operatori del settore come ristoranti ed enoteche, che hanno così la possibilità di limitare problemi di immobilizzo di capitale, se è vero come è vero che non hanno più bisogno di “fare cantina” acquistando cartoni di vino che, per forza di cose, oltre a limitarne il numero di etichette, recano in sé sempre il rischio di rimanere invenduti. Rimane ora da vedere se questo porterà però ad un abbassamento generalizzato dei prezzi in carta riguardo a bottiglie di vino che, in taluni ristoranti, troviamo con prezzo addirittura triplicato rispetto all’origine. Infine, sull’acquisto di una bottiglia di vino incide non poco il costo dell’Iva, pari al 22%. Una tassa un po’ troppo alta, a mio avviso, per un prodotto di consumo quotidiano considerato merce di lusso. Come se bevessimo tutti i giorni bottiglie di Krug Clos du Mesnil o di Chateau Margaux, Chateau Lafite, Chateau Latour. Non so voi, ma io per assaggiare un nostro buon Barolo o Supertuscan debbo aspettare il Vinitaly…
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PIERO LUCIANIGiornalista pubblicista appassionato di vini, in particolare bollicine. Amo bere bene in compagnia possibilmente al cospetto di una buona tavola. Archivi
Maggio 2023
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